Stati himalayani
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d6/AS07-07-1748.jpg/290px-AS07-07-1748.jpg)
![Bandiera del Nepal](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/9b/Flag_of_Nepal.svg/13px-Flag_of_Nepal.svg.png)
![Bandiera del Bhutan](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/91/Flag_of_Bhutan.svg/20px-Flag_of_Bhutan.svg.png)
![Bandiera dell'India](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/41/Flag_of_India.svg/20px-Flag_of_India.svg.png)
![Bandiera del Pakistan](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/32/Flag_of_Pakistan.svg/20px-Flag_of_Pakistan.svg.png)
![Bandiera della Cina](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/fa/Flag_of_the_People%27s_Republic_of_China.svg/20px-Flag_of_the_People%27s_Republic_of_China.svg.png)
![Bandiera della Birmania](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/8c/Flag_of_Myanmar.svg/20px-Flag_of_Myanmar.svg.png)
Gli Stati himalayani sono un gruppo di Stati che si estendono sulla catena montuosa dell'Himalaya, in Asia. L'area è divisa tra Himalaya occidentale e Himalaya orientale; due Stati sovrani, Nepal e Bhutan, si trovano quasi interamente all'interno della catena montuosa. La catena copre anche la parte meridionale della Regione Autonoma del Tibet in Cina, la regione indiana himalayana dell'India settentrionale e India nordorientale, oltre al Pakistan settentrionale.[1]
Gli abitanti di questa regione sono principalmente discendenti indoari o tibeto-birmani, mentre le principali religioni sono il buddismo e l'induismo.[2]
Alcuni dei maggiori fiumi trans-nazionali del mondo si originano sull'Himalaya, come l'Indo, il Gange, il Brahmaputra e l'Irrawaddy.[3]
Note
- ^ Barry Bishop, Himalayas (mountains, Asia), su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato il 5 giugno 2016.
- ^ Shiba Chatterjee, Himalayas (mountains, Asia), su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato il 5 giugno 2016.
- ^ International Conflict over Water Resources in Himalayan Asia - R. Wirsing, C. Jasparro, D. Stoll - Google Books, su books.google.co.nz. URL consultato il 22 maggio 2016.